Classico è... tutto un programma... |
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GUSTOin: Classico è... Chianti in festa. Da Pentecoste a ...
48 minuti fa per GUSTOin
Da Pentecoste a Castellina a Radda nel bicchiere. Fino al 6 giugno va in scena Classico è. E' Dal 30 maggio al 6 giugno va in scena "Classico è" ( www.classico-e.it ), un'idea del Consorzio del Chianti Classico, che prevede un ricco ...
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Classico è ... degustazioni , mostre, musica, itinerari e cantine aperte non stop
Il Gallo Nero spalanca le porte di casa per accogliere un cartellone di eventi avvolto dal fil rouge del "Classico".
Classico e dintorni
04 giu 200921:00
Castellina in Chianti
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Convegni
04 giu 200916:30
Firenze
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I terroir del Sangiovese del Chianti Classico
Da nord a sud alla scoperta delle diverse sfumature del territorio
Conduttore: Gianni Fabrizio
Degustazione al Museo del Vino Greve in Chianti
Vini in degustazione
Badia a Coltibuono – Riserva 2004 ; Poggerino - Riserva Bugialla 2004; Castello di Ama - Annata o selezioni; Castello della Paneretta - Riserva Torre a Destra 2004 ; Le Cinciole - Riserva Petresco 2004; Fontodi - Riserva Vigna del Sorbo 2004; Rocca di Montegrossi - Riserva Vigneto San Marcellino 2004; San Giusto a Rentennano - Riserva Le Baroncole 2004
Castellina in Chianti
"Cena sotto le volte"
tradizionale apertura della "Pentecoste a Castellina", l'evento che ogni anno mette in degustazione i vini di Castellina in Chianti sotto le volte del paese.
Quest'anno le degustazioni si svolgeranno il 31 maggio e il 1 giugno
Castellina in Chianti per Pentecoste a Castellina
via delle Volte
Degustazione vini con i produttori Chianti Classico Gallo Nero
Un "Classico" destinato a durare nel tempo
"Orizzontale" dei Chianti Classico 1997
Conduce: Ernesto Gentili
Vini in degustazione
Castello di Volpaia – Riserva; Castello di Monsanto - Riserva il Poggio; Riecine – Riserva; Villa Cafaggio – Riserva; Fontodi - Riserva Vigna del Sorbo; Castello di Fonterutoli - Castello di Fonterutoli; Poggio al Sole – Casasilia
31 mag - 1 giu | Pentecoste a Castellina: Degustazioni sotto le Volte | Castellina in Chianti | Degustazioni "on the road" |
6 giu - 7 giu | Radda nel bicchiere | Radda in Chianti | Degustazioni "on the road" |
1 giu - 6 giu | Itinerari | - | Itinerari |
5 giu | Bettino Ricasoli: il suo disegno e la sua attualità nella congiuntura degli anni 2000 | Gaiole in Chianti | Convegni |
4 giu | Quanto fa bene il DOP? | Firenze | Convegni |
La Toscana è conosciuta ovunque come terra votata alla produzione di grandi vini tra cui primeggia per tradizione, notorietà e consistenza il Chianti Classico. Questa denominazione è legata esclusivamente all'area da sempre chiamata Chianti, ovvero quella zona che si estende fra Firenze e Siena, la cui civiltà ha origini molto antiche.
La storia
Numerose sono le testimonianze che ricordano, nella zona del Chianti, la presenza degli Etruschi e dei Romani, ma è a partire dal Medio Evo che il Chianti comincia ad acquistare quel paesaggio architettonico che ancor oggi lo contraddistingue. Molte sono le leggende che riguardano questo periodo storico, tra cui quella che fa risalire il simbolo del Gallo Nero da una singolare tenzone medievale. E' comunque dato storico che il Gallo Nero, simbolo della pace raggiunta tra le due repubbliche toscane, divenne a partire dal 1300 l'insegna della Lega Militare del Chianti.
Nel corso dei secoli, questo territorio fu teatro di violente contese fra Firenze e Siena, cosicché accanto ai villaggi, alle pievi e alle badie, furono costruiti castelli e roccaforti, che in tempo di pace, furono poi in parte trasformati in ville e residenze.
A partire dal '700, in seguito alla rinascita agraria della Toscana, il paesaggio si arricchì di testimonianze relative ad una nuova organizzazione del lavoro. Sono di quel periodo, infatti, la maggior parte delle case coloniche e le sistemazioni poderali, tutt'oggi esistenti.
Il territorio chiantigiano mantiene per lo più intatta questa fisionomia di civilizzazione agraria. Il lavoro e la presenza dell'uomo, negli anni, hanno ulteriormente migliorato il fascino di quel paesaggio naturale che ancor oggi rende il Chianti una terra unica al mondo.
I Chiantigiani, da sempre attaccati con amore alla loro terra, hanno contribuito nel tempo alla strenua difesa di questo patrimonio. Nel 1990 è stata infatti costituita la Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, il cui scopo è quello di salvaguardare l'ambiente ed il paesaggio, i beni artistici e le tradizioni storico-culturali di quest'area geografica, nonché quello di coordinare i nuovi inserimenti urbanistici.
Il territorio
Il territorio del Chianti comprende nelle sue terre i comuni di Castellina, Gaiole, Greve e Radda in Chianti per intero ed, in parte, quelli di Barberino Val d'Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. In tutto 70.000 ettari. I confini del territorio di produzione del vino Chianti Classico sono rimasti invariati rispetto a quanto definito nel decreto ministeriale del luglio 1932.
Per lo più coperto da boschi, dove prevalgono querce, castagni e pini, punteggiato da cipressi, il Chianti è una zona con altitudini che oscillano tra i 200 e gli 800 metri. Il clima è continentale ma senza eccessive escursioni termiche. I terreni, sassosi e poco profondi, presentano pendenze anche notevoli.
Le caratteristiche del clima, del terreno e dell'altitudine rendono il Chianti una regione particolarmente votata alla produzione di vini di qualità, primo fra tutti il Chianti Classico, e di un altro prodotto tipico e di grande pregio, l'olio extra vergine di oliva.
Elemento distintivo del paesaggio agrario chiantigiano sono infatti i filari dei vigneti specializzati ed i recenti oliveti, colture che interessano rispettivamente 10.000 e 8.000 ettari. Dei 10.000 ettari coltivati a vite, circa 7.000 sono destinati al vino Chianti Classico DOCG, la cui produzione si aggira mediamente ogni anno attorno ai 260.000 ettolitri.
A tutela della produzione del Chianti Classico, il 14 maggio 1924 un gruppo di 33 produttori proprietari di vigneti si riunì a Radda in Chianti per dar vita al Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca d'origine.
Il marchio che da sempre ha accompagnato le bottiglie di Chianti Classico prodotte dagli associati è il Gallo Nero, storico simbolo dell'antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l'altro dal pittore Giorgio Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento, nel fiorentino Palazzo Vecchio.
Con il trascorrere degli anni, il ristretto gruppo di produttori della fondazione si è notevolmente ampliato e il "Consorzio Vino Chianti Classico" conta, ad oggi, oltre 600 produttori associati, di cui circa 350 confezionano il vino con la propria etichetta.
Dal 2005 il Gallo Nero è diventato l'emblema di tutta la denominazione Chianti Classico.
La lunga battaglia legislativa del Consorzio
Nel periodo che va dal 1924 al 1967, il Consorzio dovette sostenere lunghe e difficili battaglie per ottenere il riconoscimento esclusivo. Il lungo cammino legislativo durato oltre quarant'anni si concluse infatti nel 1967 con l'entrata in vigore del decreto che riconosceva la denominazione di origine controllata del Chianti e riconosceva il Chianti Classico come un vino dalle caratteristiche più selettive di quelle previste per la denominazione.
In seguito, nel 1984, il Chianti Classico ottenne la DOCG (denominazione d'origine controllata e garantita), il riconoscimento più alto per i vini italiani di qualità.
Tre anni dopo, nel 1987, in prospettiva dell'ormai imminente legge che avrebbe imposto ai consorzi di tutela l'obbligo di cessione del marchio a tutti gli utilizzatori della denominazione, il Consorzio suddivise la sua attività in due organismi: il Consorzio Vino Chianti Classico, cui venne affidato l'incarico di vigilanza ed i controlli previsti da precise norme di legge, ed il Consorzio del Gallo Nero (poi Consorzio del Marchio Storico – Chianti Classico), dedito invece alla promozione dei vini contraddistinti dal marchio Gallo Nero, sottoposti a norme più restrittive e controlli più severi sulla qualità del prodotto.
Con il decreto ministeriale del 5 agosto 1996, il Chianti Classico divenne finalmente una DOCG autonoma, con un disciplinare di produzione distinto da quello del vino Chianti.
Nel novembre 2003, il Consorzio del vino Chianti Classico ha ottenuto un altro importante riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali: con la cosiddetta erga omnes, infatti, il Consorzio si è assicurato le responsabilità relative al controllo sulla denominazione Chianti Classico, un controllo che riguarda tutta la filiera produttiva e che viene indistintamente esercitato su tutte le aziende, socie e non socie.
Nel 2005 il Gallo Nero è divenuto il segno distintivo di tutto il vino Chianti Classico, e, quale marchio della denominazione, è stato inserito nella fascetta di stato che viene apposta su ogni bottiglia.
L'attività del Consorzio
L'organizzazione interna del Consorzio prevede strutture necessarie ad assolvere i compiti istituzionali, che riguardano la qualificazione del prodotto, la valorizzazione della denominazione, la vigilanza e i controlli.
L'intera filiera, dalla produzione delle uve all'imbottigliamento del prodotto, è sottoposta ad un sistema di tracciabilità, i cui dati vengono gestiti direttamente dal Consorzio e inseriti in un database informatizzato di pubblica fruibilità. Il Consorzio attua, inoltre, un severo controllo sul prodotto confezionato e già presente nei canali di vendita.
Un'altra importante attività è la ricerca e sperimentazione in ambito agronomico ed enologico.
Numerose, infine, sono le attività promozionali, di pubbliche relazioni, comunicazione e marketing che vengono realizzate nel corso degli anni al fine di promuovere, diffondere e dare lustro all'immagine del vino Chianti Classico nel mondo.
E' difficile parlare di Chianti Classico senza parlare dei valori e della storia della sua zona di produzione geografica.
Il nome Chianti Classico deriva infatti, in primo luogo, dai confini del territorio di produzione, da sempre denominato Chianti: una zona che si estende fra i comuni di Firenze e Siena, la cui civiltà e la cui produzione di vino hanno origini molto antiche.
La storia del Chianti Classico
Il nome Chianti, riferito al vino prodotto nella zona Chianti, compare per la prima volta in documenti notarili del 1404, sebbene la coltivazione di vite all'interno di quel territorio di produzione sia nota sin dall'epoca etrusca. In seguito, il vino prodotto su queste colline acquistò un tale prestigio da indurre, nel 1716, il Granduca di Toscana Cosimo III a tutelarne il nome, fissando in un bando i confini della zona di produzione, che ancora corrispondono approssimativamente agli attuali 70.000 ettari. Il bando del 1716 rappresenta il primo documento legale nella storia che istituisce la delimitazione di un'area viticola di produzione.
In epoca moderna, proprio per la notorietà che aveva acquistato il Chianti, si trovò conveniente produrlo anche negli altri territori toscani dotati di una certa vocazione viticola, adottando le stesse pratiche e gli stessi uvaggi del territorio d'origine. Questo vino venne commercializzato con il nome di Chianti, sottolineandone la caratteristica di essere fatto "all'uso" del Chianti, e da quel momento l'indicazione geografica si trasformò in una e vera e propria denominazione enologica. Accanto all'originario Chianti (definito poi Classico a riconoscimento e tutela della sua primogenitura), nacquero così altre sei diverse tipologie di vino.
Un decreto ministeriale del 1932 sancì questo stato di cose distinguendo il Chianti prodotto nell'area storica, che venne definita "zona di origine più antica", da quello prodotto nel resto della Toscana.
Dal 1996 il Chianti Classico è DOCG autonoma. Con il decreto ministeriale del 5 agosto 1996, è stato infatti approvato il disciplinare separato per la denominazione Chianti Classico, un riconoscimento che restituisce al Chianti Classico la sua dignità di zona più antica nonché la peculiarità e la tipicità di un vino unico.
I criteri di definizione del Chianti Classico e le differenze con il Chianti comune
Per poter acquisire la denominazione di Chianti Classico, non è sufficiente che il vino sia prodotto nella regione del Chianti. Deve anche rispettare tutta una serie di regole previste dal disciplinare di produzione, prima fra tutte la particolare base ampelografica. L'uva più importante, sia per percentuale (dal 80% al 100%) che per tipicità, è il Sangiovese, vitigno a bacca rossa originario dell'Italia centrale, che dà vita a vini dal colore rosso rubino che con l'invecchiamento tende al granato, dal profumo di spezie e piccoli frutti di bosco, dalla buona struttura, eleganti, rotondi, vellutati.
Oltre al Sangiovese possono essere presenti fino a un massimo del 20% altre uve a bacca rossa autorizzate e/o raccomandate, autoctone come il Canaiolo e il Colorino o internazionali (Cabernet Sauvignon, Merlot etc.). A partire dalla vendemmia 2006 non possono più essere utilizzate le due uve a bacca bianca, il Trebbiano e la Malvasia, il cui impiego era precedentemente consentito fino a un massimo del 6%.
Altri aspetti peculiari del Chianti Classico sono: l'entrata in produzione dei vigneti a partire dal quarto anno dall'impianto, la bassa resa per pianta (max. 3 chilogrammi di uva a ceppo) e per ettaro (max. 52,50 ettolitri di vino), la gradazione alcolica minima di 12° per il vino normale e di 12,5° per la Riserva.
L'immissione al consumo del vino non può inoltre avvenire prima del 1° ottobre dell'anno successivo alla vendemmia, per dare modo alle varie componenti di raggiungere un perfetto equilibrio.
tipologie e caratteristiche del Chianti Classico
I vini del Gallo Nero sono presenti sul mercato in due versioni: normale e riserva.
Il Chianti Classico Annata
Vino relativamente giovane e ricco di frutto, viene messo in commercio a partire dal 1° ottobre successivo alla vendemmia.
Nel corso della trasformazione da uva in vino si possono ottenere prodotti giovani e di piacevole consumo, caratterizzati dalla grande bevibilità, perfetti in abbinamento a primi piatti e a piatti a base di carni bianche e rosse.
Il Chianti Classico Riserva
Si tratta di un vino "importante" al quale sono destinate fin dalla vendemmia le uve migliori, che contengono le sostanze che poi garantiranno al prodotto grande spessore, bouquet ampio e complesso, equilibrio tra eleganza e potenza.
Vino ricco di struttura e capace di affrontare un lungo periodo di maturazione, può essere definito riserva solo se raggiunge una maggiore gradazione alcolica (12,5°) e dopo aver subito un invecchiamento minimo di ventiquattro mesi, di cui almeno tre di affinamento in bottiglia.
Solo le annate migliori, quando la maturazione delle uve è perfetta ed omogenea, possono dare vini così strutturati da essere destinati all'invecchiamento.
La riserva, vino in cui prevale la possente struttura del Sangiovese, è il compagno ideale per carni importanti, grigliate, arrosti, brasati, selvaggina o formaggi stagionati.
Il Chianti Classico abbraccia quindi tipologie di vino anche molto diverse tra loro. Una diversità determinata dalle condizioni micropedoclimatiche in cui cresce il vigneto, dalle caratteristiche dei cloni di vitigni utilizzati (le proprietà genetiche che distinguono una pianta dall'altra), dai sistemi di coltivazione e di vinificazione.
La leggenda del Gallo Nero
Il Gallo Nero in campo oro è lo storico simbolo del vino Chianti Classico.
La scelta del simbolo è soprattutto dovuta a ciò che esso rappresenta dal punto di vista storico e della tradizione popolare.
La leggenda del Gallo Nero risale al Medioevo. La sua vicenda segnò in pratica l'unità politica dell'intero territorio chiantigiano, perché fu proprio il comportamento di un gallo nero a deciderne il destino.
La leggenda narra che nel periodo medievale, quando le repubbliche di Firenze e Siena si combattevano aspramente per prevalere l'una sull'altra, il territorio del Chianti, proprio perché intermedio alle due città, fosse oggetto di dispute pressoché continue. Per porre fine alle contese e stabilire un confine definitivo, venne adottato un bizzarro quanto singolare sistema. Si convenne di far partire dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d'incontro. La partenza doveva avvenire all'alba e il segnale d'avvio sarebbe stato dato dal canto del gallo. Decisione, quest'ultima, in linea con i costumi del tempo, quando ancora i ritmi quotidiani erano scanditi dai meccanismi naturali. Nei preparativi dell'evento doveva pertanto essere decisiva la scelta del gallo, più che quella del destriero e del cavaliere. I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini optarono per uno nero, che tennero chiuso e pressoché digiuno per così molti giorni in una piccola e buia stia, tanto da indurlo in un forte stato di esasperazione.
Il giorno fatidico della partenza, non appena fu tolto dalla stia, il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l'alba era ancora lontana. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire immediatamente e con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime luci del giorno, quando il suo gallo, cantando regolarmente, gli permise di partire. Ma dato il notevole ritardo che aveva accumulato nei confronti dell'antagonista, il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri in solitudine, poiché a Fonterutoli incontrò l'altro cavaliere.
Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della repubblica fiorentina, molto tempo prima della caduta di Siena stessa.
Dopo questa vicenda, il Gallo Nero divenne anche il simbolo delle Lega del Chianti che, all'interno dello stato fiorentino, aveva compiti amministrativi e di difesa militare del territorio.
Dato il suo significato politico, fu anche raffigurato nel Salone del Cinquecento, in un celebre affresco del Vasari, quando nella metà del sedicesimo secolo l'illustre pittore e architetto fu chiamato a ristrutturare il Palazzo Vecchio a Firenze.
Aziende aperte non stop
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Le aziende del Chianti Classico che partecipano a -Classico è- rimanendo aperte dal 30 maggio al 6 giugno con il seguente orario: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00.
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info:
http://www.classico-e.it/it/aziende-aperte-non-stop.html
> Altiero Greve in Chianti _
> Badia a Coltibuono Gaiole in Chianti _
> Bandini Villa Pomona Castellina in Chianti _
> Barone Ricasoli Gaiole in Chianti _
> Bartali Monteriggioni _
> Bibbiano Castellina in Chianti _
> Borgo Scopeto Castelnuovo Berardenga _
> Brancaia Radda in Chianti _
> Buondonno Castellina in Chianti _
> Campriano Greve in Chianti _
> Capannelle Gaiole in Chianti _
> Carpineto Greve in Chianti _
> Casa Emma Barberino Val d'Elsa _
> Casa Sola Barberino Val d'Elsa _
> Casale dello Sparviero Castellina in Chianti _
> Casaloste Greve in Chianti _
> Casalvento Radda in Chianti _
> Casina di Cornia Castellina in Chianti _
> Castelli del Grevepesa San Casciano in Val di Pesa _
> Castellinuzza e Piuca Greve in Chianti _
> Castello d'Albola Radda in Chianti _
> Castello della Paneretta Barberino Val d'Elsa _
> Castello delle Stinche Greve in Chianti _
> Castello di Ama Gaiole in Chianti _
> Castello di Meleto Gaiole in Chianti _
> Castello di Monterinaldi Radda in Chianti _
> Castello di San Donato in Perano Gaiole in Chianti _
> Castello di San Sano Gaiole in Chianti _
> Castello di Selvole Castelnuovo Berardenga _
> Castello di Starda Gaiole in Chianti _
> Castello di Tornano Gaiole in Chianti _
> Castello di Verrazzano Greve in Chianti _
> Castello di Volpaia Radda in Chianti _
> Castello la Leccia Castellina in Chianti _
> Cecchi Castellina in Chianti _
> Corte di Valle Greve in Chianti _
> Dievole Castelnuovo Berardenga _
> Fattoria Castello il Palagio San Casciano in Val di Pesa _
> Fattoria di Cinciano Poggibonsi _
> Fattoria di Montecchio Tavarnelle Val di Pesa _
> Fattoria di Montemaggio Radda in Chianti _
> Fattoria di Petroio Castelnuovo Berardenga _
> Fattoria La Loggia San Casciano in Val di Pesa _
> Fattoria La Ripa Barberino Val d'Elsa _
> Fattoria Le Due Arbie Castelnuovo Berardenga _
> Fattoria Nittardi Castellina in Chianti _
> Fattoria Ormanni Poggibonsi _
> Fattoria Poggerino Radda in Chianti _
> Fattoria Poggiopiano San Casciano in Val di Pesa _
> Fattoria San Michele a Torri Scandicci _
> Fattoria Vignavecchia Radda in Chianti _
> Fattoria Viticcio Greve in Chianti _
> Felsina Castelnuovo Berardenga _
> Fietri Gaiole in Chianti _
> Fontodi Greve in Chianti _
> Gagliole Castellina in Chianti _
> I Fabbri Greve in Chianti _
> I Sodi Gaiole in Chianti _
> Il Palagio Greve in Chianti _
> Isole e Olena Barberino Val d'Elsa _
ag - 6 giu La Camporena Greve in Chianti _
> La Croce Castellina in Chianti _
> La Marcellina Greve in Chianti _
> Lamole di Lamole Greve in Chianti _
> Le Corti San Casciano in Val di Pesa _
> Le Filigare Barberino Val d'Elsa _
> Le Fonti Greve in Chianti _
> Le Masse di Lamole Greve in Chianti _
> Lornano Monteriggioni _
> Machiavelli San Casciano in Val di Pesa _
> Marchesi Mazzei Castellina in Chianti _
> Massanera San Casciano in Val di Pesa _
> Melini Poggibonsi _
> Miscianello Castelnuovo Berardenga _
> Monteraponi Radda in Chianti _
> Panzanello Greve in Chianti _
> Podere Ciona Gaiole in Chianti _
> Podere L'Aja Radda in Chianti _
> Podere Torcilacqua Tavarnelle Val di Pesa _
> Poggio al Sole Tavarnelle Val di Pesa _
> Poggio Regini Castellina in Chianti _
> Poggio Torselli San Casciano in Val di Pesa _
> Pruneto Radda in Chianti _
> Querceto di Castellina Castellina in Chianti _
> Quercia al Poggio Barberino Val d'Elsa _
> Querciavalle Castelnuovo Berardenga _
> Renzo Marinai Greve in Chianti _
> Rocca della Macie Castellina in Chianti _
> Rocca di Castagnoli Gaiole in Chianti _
> San Donatino Castellina in Chianti _
> San Fabiano Calcinaia Castellina in Chianti _
> San Felice Castelnuovo Berardenga _
> Savignola Paolina Greve in Chianti _
> Setriolo Castellina in Chianti _
> Solatione San Casciano in Val di Pesa _
> Tenuta Canale Castellina in Chianti _
> Tenuta di Lilliano Castellina in Chianti _
> Tenuta di Riseccoli Greve in Chianti _
> Tenuta La Novella Greve in Chianti _
> Terreno Greve in Chianti _
> Torraccia di Presura Greve in Chianti _
> Val delle Corti Radda in Chianti _
> Vèscine Radda in Chianti _
> Vignamaggio Greve in Chianti _
> Vignole Greve in Chianti _
> Villa a Sesta Castelnuovo Berardenga _
> Villa Cafaggio Greve in Chianti _
> Villa Calcinaia Greve in Chianti _
> Villa S.Andrea San Casciano in Val di Pesa _
> Villa Trasqua Castellina in Chianti _
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da Francesco Bonazzi -Vr-
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